Trieste Via Giuseppe Mazzini
La prima denominazione fu "Contrada Lunga" in quanto aveva una lunghezza maggiore di ogni altra strada dei dintorni , poi "Contrada Nuova" e "via Nuova", perchè a quel tempo finiva in "piazza Nuova" (piazza della Repubblica), in quanto sia il tratto di via che conduceva in piazza Goldoni che le via laterali erano occupati di orti e campagne. Per breve tempo ,durante il primo conflitto mondiale, ebbe il nome dell'imperatrice Maria Teresa, dal 28.3.1919 via Giuseppe Mazzini.
L'edificio in Via Giuseppe Mazzini n. 6, di cui non è noto l'autore, è stato costruito attorno al 1820-1830 per il negoziante genovese Agostino Samengo. Nel 1852 l'immobile fu sopraelevato su progetto dell'architetto Pietro Palese, mentre al 1931 risalgono le modifiche alla facciata del pianterreno. Negli anni Ottanta l'immobile è stato ristrutturato, dopo l'acquisizione da parte della Cassa di Risparmio di Trieste.

Nella casa fu ospitato varie volte il violinista Nicolò Paganini. L'edificio è stato la prima sede della Lega Nazionale, come attestato dalla targa commemorativa posta accanto all'ingresso dello stabile nel 1991, anno del centenario della fondazione.
L'immobile, realizzato in stile neoclassico, si compone di quattro livelli fuori terra più un attico. Al piano terra si aprono tre portali ad arco. Il portale centrale presenta un panduro in chiave di volta e decorazioni floreali ai lati dell'arco. Al primo piano, in corrispondenza dell'ingresso principale è collocato un balcone con balaustra in pietra. Il secondo e il terzo livello è scandito da lesene ad intonaco disposte a coppie. Una cornice marcapiano divide la facciata all'altezza del quarto livello. Tra le finestre del quarto piano, sono interposti dei riquadri decorativi con un motivo floreale al centro. Mensole a volute sorreggono lo sporto di linda.
All'ultimo piano, tra le finestre, sono presenti dei riquadri decorativi con un motivo floreale nel tondo centrale. Un panduro raffigurante una testa d'uomo è collocato in chiave di volta del portale d'ingresso principale. Lesene trattate ad intonaco e prive di capitello decorano la facciata all'altezza del secondo e terzo livello.
(da: http://biblioteche.comune.trieste.it)

Sopra: in Via Mazzini n. 3, edificio sito nel Borgo Teresiano costruito alla fine del XVIII secolo. Di proprietà della Comunità Greco Orientale di Trieste, ospitava nel 1793 lo "Spitale dei greci", un ospedale dove trovavano ricovero i malati e i poveri, successivamente trasferito in Piazza Goldoni, dove nel 1798 ebbe inizio la costruzione del nuovo ospedale dei greci.
Nel 1829 l'immobile era la sede della scuola femminile della Comunità Greca e nel 1915 ospitava un asilo privato della Comunità. Nel 1902 venne modificata la scala interna su progetto di Domenico Monti. Nel 2000 fu sottoposto ad un intervento di restauro. Attualmente ospita un albergo con ristorante.
Edificio a pianta rettangolare monoaffaccio. Si compone di quattro livelli fuori terra con una parte centrale sopraelevata di un piano e coronata da timpano. La facciata presenta un pianoterra trattato a finto bugnato in cui si aprono tre portali ad arco a tutto sesto. La parte centrale della facciata è caratterizzata da due balconi con ringhiera in ferro battuto al primo e al secondo piano. Le finestre, riquadrate in pietra, sono sormontate da frontoni lineari aggettanti.
(da: biblioteche.comune.trieste.it)
Via Giuseppe Mazzini 31 e Via San Nicolò 32: L'edificio venne costruito con ogni probabilità agli inizi del XIX secolo. Risale al 1890 il progetto per la riduzione di due finestre al piano terra di Via Giuseppe Mazzini, allora Via Nuova, e di Via San Nicolò, su progetto dell'architetto Domenico Righetti per volere della famiglia Gerolini, proprietaria dello stabile. Diverse modifiche hanno interessato il pianterreno dell'edificio a partire dal 1901. Nel 1965 sono stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione sui locali affacciati su Via San Nicolò. I primi due livelli dello stabile ospitano dagli inizi del Novecento il negozio di arredamento Zinelli & Perizzi.
La struttura presenta pianta rettangolare, con affacci su Via Giuseppe Mazzini e su Via San Nicolò. Lo stabile è costituito da quattro piani fuori terra con abbaino centrale. Il pianterreno, caratterizzato da rivestimento a bugnato liscio, presenta quattro fori commerciali con vetrine ai lati del portone d'ingresso centrale. Il portale su Via Giuseppe Mazzini, da cui si accede all'atrio del negozio, è ad arco a tutto sesto, con mensola in chiave di volta e semipilastri scanalati ai lati. L'accesso su Via San Nicolò, che conduce ai piani superiori, presenta un portone in legno decorato, ad arco a tutto sesto affiancato da semicolonne lisce con capitello composito. Entrambe le facciate presentano un balcone con parapetto in ferro battuto al centro del primo e secondo piano. La superficie dei piani superiori è trattata ad intonaco bianco. Timpani con frontone curvilineo e triangolare caratterizzano rispettivamente il primo e secondo livello. L'ultimo piano presenta cinque finestre con semplice riquadratura in pietra. Balcone con parapetto in ferro battuto al centro del primo e secondo livello., Voluta in chiave di volta e capitelli compositi a decorazione del portale d'ingresso. (da: biblioteche.comune.trieste.it)
Via Mazzini 27 - Palazzo dell'ex Unione Militare - È nel palazzo che sorgeva qui, prima della riedificazione del 1930 - in Via Nuova 21, oggi Via Mazzini 27 - che nasce Svevo, e non, come si è creduto a lungo, in Via dell'Acquedotto, ora Viale XX Settembre. Ne fa fede il registro delle nascite della comunità ebraica che qui lo annota il 20 - anziché il 19 - dicembre 1861.

A sinistra e sopra:
Via Giuseppe Mazzini 24: L'edificio, di cui non esiste il progetto originario, venne realizzato tra fine Settecento e inizi Ottocento. Risale al 1883 il progetto di ingrandimento di due fori finestra del pianoterra, successivamente trasformati in porte nel 1935. Negli anni Sessanta l'edificio è stato interessato da lavori di ristrutturazione.
La struttura, a pianta rettangolare, presenta quattro piani fuori terra, più una soffitta abitabile. Monoaffaccio su Via Giuseppe Mazzini. Il pianterreno è caratterizzato da quattro fori commerciali, due completati da sopraluce rettangolare e due da arco a tutto sesto. Al centro si apre il portale d'ingresso ad arco a tutto sesto con panduro in chiave di volta, affiancato da semipilastri a fasce.
Al primo piano in corrispondenza del portale si trova un balcone con parapetto in ferro battuto su cui si apre una porta finestra con timpano triangolare. Ai lati quattro fori finestra con trabeazione lineare e semplici riquadri a specchio liscio sotto ai davanzali. Il secondo e terzo livello presentano cinque fori finestra ciascuno, con trabeazione lineare e cornice marcapiano inferiore. Balcone con parapetto in ferro battuto decorato da motivi geometrici e vegetali. Pandoro in chiave di volta in corrispondenza del portale d'ingresso. (da: biblioteche.comune.trieste.it)
Sopra e sotto:
L'edificio in Via Giuseppe Mazzini n. 6, di cui non è noto l'autore, è stato costruito attorno al 1820-1830 per il negoziante genovese Agostino Samengo. Nel 1852 l'immobile fu sopraelevato su progetto dell'architetto Pietro Palese, mentre al 1931 risalgono le modifiche alla facciata del pianterreno. Negli anni Ottanta l'immobile è stato ristrutturato, dopo l'acquisizione da parte della Cassa di Risparmio di Trieste.

Nella casa fu ospitato varie volte il violinista Nicolò Paganini. L'edificio è stato la prima sede della Lega Nazionale, come attestato dalla targa commemorativa posta accanto all'ingresso dello stabile nel 1991, anno del centenario della fondazione.
L'immobile, realizzato in stile neoclassico, si compone di quattro livelli fuori terra più un attico. Al piano terra si aprono tre portali ad arco. Il portale centrale presenta un panduro in chiave di volta e decorazioni floreali ai lati dell'arco. Al primo piano, in corrispondenza dell'ingresso principale è collocato un balcone con balaustra in pietra. Il secondo e il terzo livello è scandito da lesene ad intonaco disposte a coppie. Una cornice marcapiano divide la facciata all'altezza del quarto livello. Tra le finestre del quarto piano, sono interposti dei riquadri decorativi con un motivo floreale al centro. Mensole a volute sorreggono lo sporto di linda.
All'ultimo piano, tra le finestre, sono presenti dei riquadri decorativi con un motivo floreale nel tondo centrale. Un panduro raffigurante una testa d'uomo è collocato in chiave di volta del portale d'ingresso principale. Lesene trattate ad intonaco e prive di capitello decorano la facciata all'altezza del secondo e terzo livello.
(da: http://biblioteche.comune.trieste.it)

Sopra e a destra: in Via Mazzini n. 3, edificio sito nel Borgo Teresiano costruito alla fine del XVIII secolo. Di proprietà della Comunità Greco Orientale di Trieste, ospitava nel 1793 lo "Spitale dei greci", un ospedale dove trovavano ricovero i malati e i poveri, successivamente trasferito in Piazza Goldoni, dove nel 1798 ebbe inizio la costruzione del nuovo ospedale dei greci.
Nel 1829 l'immobile era la sede della scuola femminile della Comunità Greca e nel 1915 ospitava un asilo privato della Comunità. Nel 1902 venne modificata la scala interna su progetto di Domenico Monti. Nel 2000 fu sottoposto ad un intervento di restauro. Attualmente ospita un albergo con ristorante.
Edificio a pianta rettangolare monoaffaccio. Si compone di quattro livelli fuori terra con una parte centrale sopraelevata di un piano e coronata da timpano. La facciata presenta un pianoterra trattato a finto bugnato in cui si aprono tre portali ad arco a tutto sesto. La parte centrale della facciata è caratterizzata da due balconi con ringhiera in ferro battuto al primo e al secondo piano. Le finestre, riquadrate in pietra, sono sormontate da frontoni lineari aggettanti.
(da: biblioteche.comune.trieste.it)
Via Giuseppe Mazzini 31 e Via San Nicolò 32: L'edificio venne costruito con ogni probabilità agli inizi del XIX secolo. Risale al 1890 il progetto per la riduzione di due finestre al piano terra di Via Giuseppe Mazzini, allora Via Nuova, e di Via San Nicolò, su progetto dell'architetto Domenico Righetti per volere della famiglia Gerolini, proprietaria dello stabile. Diverse modifiche hanno interessato il pianterreno dell'edificio a partire dal 1901. Nel 1965 sono stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione sui locali affacciati su Via San Nicolò. I primi due livelli dello stabile ospitano dagli inizi del Novecento il negozio di arredamento Zinelli & Perizzi.
La struttura presenta pianta rettangolare, con affacci su Via Giuseppe Mazzini e su Via San Nicolò. Lo stabile è costituito da quattro piani fuori terra con abbaino centrale. Il pianterreno, caratterizzato da rivestimento a bugnato liscio, presenta quattro fori commerciali con vetrine ai lati del portone d'ingresso centrale. Il portale su Via Giuseppe Mazzini, da cui si accede all'atrio del negozio, è ad arco a tutto sesto, con mensola in chiave di volta e semipilastri scanalati ai lati. L'accesso su Via San Nicolò, che conduce ai piani superiori, presenta un portone in legno decorato, ad arco a tutto sesto affiancato da semicolonne lisce con capitello composito. Entrambe le facciate presentano un balcone con parapetto in ferro battuto al centro del primo e secondo piano. La superficie dei piani superiori è trattata ad intonaco bianco. Timpani con frontone curvilineo e triangolare caratterizzano rispettivamente il primo e secondo livello. L'ultimo piano presenta cinque finestre con semplice riquadratura in pietra. Balcone con parapetto in ferro battuto al centro del primo e secondo livello., Voluta in chiave di volta e capitelli compositi a decorazione del portale d'ingresso. (da: biblioteche.comune.trieste.it)
Sopra e sotto:
L'edificio in Via Giuseppe Mazzini n. 6, di cui non è noto l'autore, è stato costruito attorno al 1820-1830 per il negoziante genovese Agostino Samengo. Nel 1852 l'immobile fu sopraelevato su progetto dell'architetto Pietro Palese, mentre al 1931 risalgono le modifiche alla facciata del pianterreno. Negli anni Ottanta l'immobile è stato ristrutturato, dopo l'acquisizione da parte della Cassa di Risparmio di Trieste.

Nella casa fu ospitato varie volte il violinista Nicolò Paganini. L'edificio è stato la prima sede della Lega Nazionale, come attestato dalla targa commemorativa posta accanto all'ingresso dello stabile nel 1991, anno del centenario della fondazione.
L'immobile, realizzato in stile neoclassico, si compone di quattro livelli fuori terra più un attico. Al piano terra si aprono tre portali ad arco. Il portale centrale presenta un panduro in chiave di volta e decorazioni floreali ai lati dell'arco. Al primo piano, in corrispondenza dell'ingresso principale è collocato un balcone con balaustra in pietra. Il secondo e il terzo livello è scandito da lesene ad intonaco disposte a coppie. Una cornice marcapiano divide la facciata all'altezza del quarto livello. Tra le finestre del quarto piano, sono interposti dei riquadri decorativi con un motivo floreale al centro. Mensole a volute sorreggono lo sporto di linda.
All'ultimo piano, tra le finestre, sono presenti dei riquadri decorativi con un motivo floreale nel tondo centrale. Un panduro raffigurante una testa d'uomo è collocato in chiave di volta del portale d'ingresso principale. Lesene trattate ad intonaco e prive di capitello decorano la facciata all'altezza del secondo e terzo livello.
(da: http://biblioteche.comune.trieste.it)

Sopra: in Via Mazzini n. 3, edificio sito nel Borgo Teresiano costruito alla fine del XVIII secolo. Di proprietà della Comunità Greco Orientale di Trieste, ospitava nel 1793 lo "Spitale dei greci", un ospedale dove trovavano ricovero i malati e i poveri, successivamente trasferito in Piazza Goldoni, dove nel 1798 ebbe inizio la costruzione del nuovo ospedale dei greci.
Nel 1829 l'immobile era la sede della scuola femminile della Comunità Greca e nel 1915 ospitava un asilo privato della Comunità. Nel 1902 venne modificata la scala interna su progetto di Domenico Monti. Nel 2000 fu sottoposto ad un intervento di restauro. Attualmente ospita un albergo con ristorante.
Edificio a pianta rettangolare monoaffaccio. Si compone di quattro livelli fuori terra con una parte centrale sopraelevata di un piano e coronata da timpano. La facciata presenta un pianoterra trattato a finto bugnato in cui si aprono tre portali ad arco a tutto sesto. La parte centrale della facciata è caratterizzata da due balconi con ringhiera in ferro battuto al primo e al secondo piano. Le finestre, riquadrate in pietra, sono sormontate da frontoni lineari aggettanti.
(da: biblioteche.comune.trieste.it)
Via Giuseppe Mazzini 31 e Via San Nicolò 32: L'edificio venne costruito con ogni probabilità agli inizi del XIX secolo. Risale al 1890 il progetto per la riduzione di due finestre al piano terra di Via Giuseppe Mazzini, allora Via Nuova, e di Via San Nicolò, su progetto dell'architetto Domenico Righetti per volere della famiglia Gerolini, proprietaria dello stabile. Diverse modifiche hanno interessato il pianterreno dell'edificio a partire dal 1901. Nel 1965 sono stati eseguiti dei lavori di ristrutturazione sui locali affacciati su Via San Nicolò. I primi due livelli dello stabile ospitano dagli inizi del Novecento il negozio di arredamento Zinelli & Perizzi.
La struttura presenta pianta rettangolare, con affacci su Via Giuseppe Mazzini e su Via San Nicolò. Lo stabile è costituito da quattro piani fuori terra con abbaino centrale. Il pianterreno, caratterizzato da rivestimento a bugnato liscio, presenta quattro fori commerciali con vetrine ai lati del portone d'ingresso centrale. Il portale su Via Giuseppe Mazzini, da cui si accede all'atrio del negozio, è ad arco a tutto sesto, con mensola in chiave di volta e semipilastri scanalati ai lati. L'accesso su Via San Nicolò, che conduce ai piani superiori, presenta un portone in legno decorato, ad arco a tutto sesto affiancato da semicolonne lisce con capitello composito. Entrambe le facciate presentano un balcone con parapetto in ferro battuto al centro del primo e secondo piano. La superficie dei piani superiori è trattata ad intonaco bianco. Timpani con frontone curvilineo e triangolare caratterizzano rispettivamente il primo e secondo livello. L'ultimo piano presenta cinque finestre con semplice riquadratura in pietra. Balcone con parapetto in ferro battuto al centro del primo e secondo livello., Voluta in chiave di volta e capitelli compositi a decorazione del portale d'ingresso. (da: biblioteche.comune.trieste.it)
A destra: Palazzo Salem edificato nel 1873. Fu di proprietà della famiglia di Enrico Paolo Salem che ricoprì la carica di podestà di Trieste dal 1933 al 1938. Enrico Paolo Salem (Trieste, 10 ottobre 1884 – luglio 1948) è stato un banchiere e politico italiano. Figlio di un matrimonio misto, tra padre ebreo e madre cattolica, fu con Renzo Ravenna a Ferrara uno dei due soli podestà fascisti di origini ebraiche in Italia prima dell'introduzione delle leggi razziali. Nacque a Trieste nel 1884 da un matrimonio misto tra padre ebreo e madre cattolica.[1] Il lato paterno della famiglia era originario dei Paesi Bassi, giunto in città mezzo secolo prima. Fu sia circonciso che battezzato. Irredentista, all'inizio della prima guerra mondiale si offrì volontario nelle file del Regio esercito. Fervente nazionalista, nel 1921 si iscrisse al Partito Nazionale Fascista. Nel 1923 acquistò il castello di Saciletto a Ruda e lo fece restaurare secondo canoni estetici d'ispirazione romantica. Nel 1933 venne scelto come candidato podestà di Trieste, in quanto amministratore di banca, figura intermedia tra i fascisti più rivoluzionari e i conservatori legati all'establishment liberale cittadino. Venne nominato podestà il 21 ottobre 1933. Promosse numerosi lavori pubblici in città, deterrente alla disoccupazione, per il risanamento e l'abbellimento della città, tra cui nuove case per gli sfollati, la "tripperia" e il "frigorifero" per le carni, il mercato all'ingrosso di frutta e verdura, e fu per questo soprannominato «podestà picòn». Dopo le sue dimissioni, avvenute il 10 agosto 1938, e la promulgazione delle leggi razziali, venne sollevato da ogni incarico e con la sua famiglia fu in un primo momento perseguitato dal regime.
Il 6 dicembre 1938 indirizzò una lettera di sei pagine al Ministero dell'interno, rivendicando la propria fede fascista e la sua appartenenza alla razza ariana, soprattutto facendo leva sulla cittadinanza italiana conferita al padre nel 1881 e sulla madre ariana cattolica nata a Vienna e con nazionalità italiana. Il ministero procedette a riconoscere Salem come "non ebreo" con notifica alla prefettura di Trieste del 9 marzo 1939.[4] Trasferitosi prima a Firenze e poi a Roma, durante l'occupazione nazista vide i suoi beni a Trieste confiscati e finì per essere nuovamente perseguitato.[4] Riuscì tuttavia a sopravvivere alle vicissitudini della guerra e morì nel luglio 1948.[5] Dopo la sua morte gli è stata dedicata una via a Trieste. (Da Wikipedia)

Sotto e a destra: Via della Cassa di Risparmio, 8 ; Via Giuseppe Mazzini, 7 -
L'edificio, costruito all'incrocio tra le vie Mazzini e Cassa di Risparmio, fu realizzato nel 1850 su disegno degli architetti Giuseppe e Domenico Righetti. L'immobile è costituito da quattro piani fuori terra. La facciata prospiciente la via della Cassa di Risparmio è ingentilita da un balcone con poggiolo in pietra. Il portale d'ingresso e le finestre del secondo piano presentano decorazioni sopra l'architrave. Per molti anni questo palazzo fu la sede della Banca Triestina. Attualmente ospita un altro istituto bancario. L'immobile, a pianta rettangolare con corte interna, è costituito da quattro piani fuori terra. Il pianoterra presenta un rivestimento in pietra con aperture rettangolari. La facciata prospiciente via della Cassa di Risparmio è caratterizzata da un balcone al secondo piano con balaustra in pietra. La facciata su via Mazzini presenta un portale con architrave decorato a bassorilievo sormontato,sopra la trabeazione, da un gruppo scultoreo con tritoni e Mercurio.

Al primo piano è collocata una lapide in pietra bianca su cui è scolpito il leone di San Marco . Le finestre del secondo piano, su entrambe le facciate, presentano un frontone lineare sormontato da decorazioni a motivo vegetale e tondi con teste di personaggi storici di profilo. Sotto lo sporto di linda corre una cornice a dentelli. Il tetto è coronato da una merlatura.
Decorazioni a motivi floreali e spiraliformi e tondi con profili di uomini illustri del passato a bassorilievo ornano le finestre del secondo piano. Sopra la trabeazione del portale in via Mazzini è presente un gruppo scultoreo raffigurante Mercurio entro una conchiglia affiancato da due tritoni. Sulla facciata in via Mazzini è collocata una lapide in pietra bianca con il leone di San Marco scolpito a bassorilievo. (da: biblioteche.comune.trieste.it)


Via Giuseppe Mazzini 29

Via Giuseppe Mazzini vista verso Piazza Carlo Goldoni



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